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mercoledì 31 agosto 2011

MANOVRA ECONOMICA - LE PRESSIONI DELLA CISL PER UNA MAGGIORE EQUITA’! - LO SCIOPERO NON E’ LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA!

Il 1° Settembre la CISL e la UIL si mobiliteranno con un presidio “Sit-in” davanti al Senato della Repubblica, per chiedere al Governo una manovra economica più equa e più giusta nei confronti dei milioni di lavoratori dipendenti che pagano regolarmente le tasse.
La CISL si è caratterizzata in questi lunghi mesi - ormai anni - della grande crisi economica mondiale, con mobilitazioni imponenti come le ultime insieme alla UIL a piazza del Popolo a Roma, per chiedere la riforma del fisco, un moderno welfare state, una durissima lotta all’evasione fiscale ed il taglio del costo della politica. Le iniziative di mobilitazione sono sempre state organizzate di Sabato per non pesare sulle buste paga dei lavoratori già provati dalla depressione economica e per non compromettere ulteriormente la competitività delle imprese italiane, che come tutti sanno sono tra le meno produttive sul piano internazionale. Questo atto di responsabilità nei confronti dei lavoratori e del Paese, qualcuno vuole farlo passare come una subalternità al Governo, solo perché la CISL non ha aderito ad uno sciopero politico, che in questo momento rischia di essere fortemente devastante per gli interessi dell’Italia. La CISL storicamente non ha mai guardato al colore dei Governi, (cosa che non tutte le OO.SS. possono vantare) ma si è sempre fatta carico degli interessi generali del Paese anche quando, come in questo momento, non condivide le scelte del Governo sugli interventi in materia economica. La CISL continuerà a tenere alta la protesta non solo con la mobilitazione di piazza, che in questi mesi ha esercitato insieme alla UIL, ma anche e soprattutto con il confronto con tutte le parti politiche, non avendo pregiudiziali ideologiche nei confronti di nessuno.
Un primo risultato lo abbiamo già registrato in queste ore: il tanto ventilato aumento dell’IVA che il Governo voleva utilizzare per fare cassa è stato bloccato grazie alla fermezza della CISL. Per la CISL l’eventuale aumento dell’IVA deve servire a sorreggere la riforma del fisco per diminuire l’IRPEF ai lavoratori, alle famiglie numerose e alle imprese, spostando di fatto la tassazione dalle persone alle cose.
La fermezza della CISL sarà altrettanto forte per far cambiare idea al Governo in merito alle soluzioni adottate sulle pensioni. Il mancato riconoscimento della laurea e del servizio militare ai fini della maturazione del diritto a pensione è sbagliata e sgradevole. Così come è sgradevole l’attribuzione del provvedimento al Segretario Generale della CISL, riportato da alcuni quotidiani negli articoli di stampa con la volontà di mistificare la realtà dei fatti. La smentita di Bonanni è la testimonianza di un clima di caccia alle streghe istaurato nel Paese ad opera dei professionisti del “tanto peggio tanto meglio”.
In queste settimane la CISL utilizzerà tutte le proprie forze per dare accelerazione in Parlamento all’iter previsto dalla legge delega sul fisco, in modo da incrementare i consumi.
La CISL continuerà ad incalzare il Governo sulla riduzione dei costi della politica, sull’urgenza della riforma del fisco, sulla lotta all’evasione fiscale e sulla riforma dell’assistenza con la mobilitazione costruttiva, perché sono in gioco gli interessi del Paese e non quelli di una maggioranza politica che qualcuno ritiene di mandare a casa con gli scioperi facendo pagare un duro prezzo ai lavoratori.

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