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La situazione è quella che è. La manovra è pesante e iniqua, in particolare su alcuni temi come le pensioni. Con Cgil e Uil ci siamo ritrovati in un giudizio comune per fermare questa ingiustizia" ha sottolineato Raffaele Bonanni al termine dell'incontro con i leader di Cgil e Uil. "
Chiederemo alle Camere unitariamente - ha proseguito -
un impegno per alleggerire alcune materie. Bisogna trovare una soluzione, altrimenti continueremo la mobilitazione". Quanto alla dichiarazione di Monti circa il fatto che i margini per riaprire la trattativa sono stretti, Bonanni ha così replicato: "
Per noi la manovra è emendabile. Come ha trovato attenzione per le imprese e per chi paga di meno e ha di più così deve fare per chi risulta più penalizzato dai provvedimenti varati dal Governo. Le tre ore di sciopero unitario a fine turno proclamate per lunedì 12 potrebbero non restare isolate" avverte il Segretario della Cisl. "
Se il governo non riaprirà la trattativa con i sindacati sulla manovra, e in particolare sulle misure che penalizzano lavoratori e pensionati, è possibile che entro dicembre possa essere proclamato un altro sciopero, ma questa volta di otto ore. Ora protesteremo in tutta Italia. Poi vedremo il da farsi in rapporto all'atteggiamento del Governo. Noi continueremo a chiedere di aprire la discussione con il sindacato". Il Segretario della Cisl ha poi definito "cosa grave" la dichiarazione del Governo che data l'urgenza dei provvedimenti da prendere non ci poteva essere concertazione. "
Si voglia o no - ha precisato -
il Governo deve discutere con noi. La trattativa serve per una soluzione migliore e per dare un canale alle persone di esprimersi e per una coesione non virtuale". E a chi gli chiedeva se in mancanza di risposte uno sciopero di otto ore entro dicembre fosse un'opzione sul tavolo, il numero uno della Cisl ha replicato: "Sì". Già ieri, aprendo i lavori del Comitato Esecutivo, il Segretario della Cisl aveva sottolineato: "
Se qualcuno nel Governo e nelle istituzioni pensa che il sociale sia stato messo fuori uso, si sbaglia di grosso. La politica ha abdicato al suo ruolo ma non il sindacato. Noi faremo fino in fondo, e senza equivoci, la nostra parte per cambiare questa manovra tutta recessiva. Possiamo trovare attraverso un 'patto sociale' misure più eque per consentire al paese di uscire dalla crisi. Lo sciopero di lunedi è solo il primo passo della nostra mobilitazione. Non abbiamo bisogno di fiammate o di pannicelli caldi. La nostra battaglia è appena cominciata". Ed in riferimento ad un possibile intervento unitario insieme a Cgil e Uil sempre ieri dai microfoni di "Radio Anch'io' " il Segretario della Cisl aveva osservato: "
Per me si recupera agilita' unitaria se Cgil, Cisl e Uil chiederanno unitariamente al governo di aprire una trattativa".
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