Oggi è il giorno del resoconto, dopo una giornata di passione come quella di ieri, è il momento di tirare le somme. Ieri a Roma erano presenti 10mila lavoratori del settore telecomunicazioni a sfilare per le vie della capitale per dimostrare, a chi non lo avesse ancora capito, che il popolo dei call center e della sua filiera è unito e compatto contro chi pensa di avere difronte un popolo di inetti e nullafacenti. In 10mila abbiamo urlato per le vie della capitale "CONTRATTO SUBITO"!!!

Da tutta Italia, ovunque vi fosse un'azienda del settore, sono partiti pullman per giungere a Roma a far sentire la nostra voce, la VOCE DI CHI LAVORA. Noi siamo lavoratori ed, in quanto tali, vogliamo che la nostra DIGNITA' venga rispettata e per fare ciò c'è solo un modo... il RINNOVO DEL CONTRATTO TLC. Noi che lavoriamo 24h su 24h, noi che lavoriamo 7 giorni su 7, noi che lavoriamo 365 giorni l'anno, festivi compresi, chiediamo il RISPETTO DEI NOSTRI DIRITTI. La nostra forza siamo NOI che ieri abbiamo raccolto adesioni in tutte le aziende con un dato nazionale che si aggira intorno all'80% e che per una giornata hanno bloccato l'intero comparto, un comparto fatto di grosse e forti professionalità che non vengono valutate tali.

Un ringraziamento va alla segreteria Regionale della FISTel-CISL Campania che, mettendo a disposizione ben due pullman, ha permesso a molti lavoratori delle aziende di Napoli e provincia, di recarci a tale importante evento di caratura nazionale. Infatti insieme agli amici e colleghi di Almaviva, Visiant, Telecontact, Vodafone, Wind e Telecom era presente, come sempre, anche una delegazione di lavoratori di Assist che hanno voluto aderire allo sciopero sia non recandosi a lavoro, ma anche partecipando attivamente al corteo tenutosi a Roma. Durante il viaggio di ritorno la notizia che tutti aspettavamo con fremore... in Assist l'adesione è stata ancora una volta altissima. Quasi nessun dipendente, se non persone dello staff, si sono recate in azienda aderendo allo sciopero. Un grazie dunque a tutti gli operatori (anche staff leasing ed interinali) che hanno deciso di far sentire la loro voce, lasciando le cuffie per un giorno "apppese al chiodo" ed ai TL che hanno deciso per un giorno di non "guidare" la propria squadra.

Alla fine del corteo, partiti da Piazza della Repubblica, si è giunti in piazza SS. Apostoli dove si è tenuto il comizio dei segretari generali e dove hanno esposto le loro preoccupazioni ed esperienze di vita anche i lavoratori impegati quotidianamente in cuffia. Gente che come noi, non ha più un lavoro perchè la sua azienda ha esternalizzato, gente in cassa integrazione, gente che vive alla giornata perchè preoccupata che la sua azienda possa chiudere da un momento all'altro. Poi sono seguite le parole di soddisfazione del nostro Segretario Generale Vito Vitale nel commentare i primi dati dell'adesione allo sciopero "Lo sciopero del settore delle telecomunicazioni e' riuscito, siamo molto soddisfatti dell'adesione raggiunta che ha toccato punte del 90 per cento. Circa diecimila persone hanno partecipato a un corteo che e' iniziato a piazza della Repubblica per concludersi a Piazza Santi Apostoli con i comizi, tale mobilitazione, e' avvenuta per chiedere il rinnovo del contratto di settore, scaduto a gennaio scorso, e in particolare per chiedere piu' tutele per i dipendenti dei call center. Asstel ora ci dovrà dare atto della nostra forza e compattezza".

Noi abbiamo fatto il nostro passo avanti dimostrando la forza di cui siamo capaci, ora toccherà ad Asstel fare un passo indietro, riaprendo la trattativa e chiudendo un contratto che da ben 10 mesi è scaduto e che da ben 10 mesi sta arrecando danni al NOSTRO FUTURO!!! Quella di ieri è stata per noi certamente una vittoria, ma non della guerra, ma della battaglia, dove a cadere è stata la sola Asstel che fino ad oggi ha fatto solo barricate, proponendo ai sindacati norme inaccettabili e rifiutando in toto le nostre richieste. Anche il garante della commissione sugli scioperi ha inviato una comunicazione ad Asstel di riaprire la trattativa e di inserire nel nostro contratto le "CLAUSOLE SOCIALI" che garantirebbero a noi ed alle aziende stesse una maggiore sicurezza e stabilità lavorativa nel tempo. Asstel non può non tener conto di tutto questo e perciò gli chiediamo di non continuare a barricarsi e nascondersi dietro una crisi che sta solamente utilizzando come pretesto per non rinnovare il contratto ponendo paletti che mai potremo accettare.
Noi potremo essere anche stanchi, ma non saremo mai domi, andremo avanti fin quando non vedremo apposta la firma nostra e di chi ci vuole SCHIAVI di chi ci "paga"!!!
NOI SIAMO IL POPOLO DELLE
TELECOMUNICAZIONI
Antonio Carbone
RSU/RLS FISTel-CISL
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