
Se da un lato la nuova carta acquisti sarà più
ricca della precedente, di fatto il bacino dei beneficiari risulta piuttosto
ristretto. Mentre la precedente eroga 40 euro al mese, la 'social card bis' invece parte da 231 euro per nuclei di due persone, sale a 331 euro per nuclei con quattro
persone e giunge fino a un massimo di 404 euro se la famiglia è formata da cinque o più
soggetti.
Ma si tratta di un sostegno per pochi. Se
l''edizione2008' può essere richiesta da persone oltre i 65 anni di età o da famiglie con figli
più piccoli di tre anni, aventi un reddito Isee sotto i 6.500 euro, la nuova carta sociale potrà venire domandata
solo dalle famiglie con minori e in difficoltà economiche o lavorative ed un reddito Isee massimo di 3.000 euro.
I potenziali beneficiari di questo aiuto a
sostegno della spesa alimentare, sanitaria e domestica, secondo la banca dati
Isee, sarebbero circa 370mila famiglie, a favore delle quali il decreto milleproroghe ha previsto una spesa di 50 milioni di euro, provenienti dal fondo
di circa un miliardo creato nel 2008 per finanziare la "vecchia"
social card (che continuerà ad essere distribuita).
Il nuovo modello di social card si distingue dal
precedente anche perché la fruizione dell’aiuto sarà vincolato alla
partecipazione dei beneficiari a percorsi di inclusione sociale che vanno dal rispetto
dell'obbligo scolastico per i figli a corsi di riqualificazione professionale
per i genitori disoccupati, ed è stata concepita con l'idea di creare uno strumento di partecipazione
attiva nella
società, con servizi legati all’effettiva ricerca di lavoro o inserimenti in attività organizzate
a livello locale.
Per la richiesta della carta è necessario presentare originale e
fotocopia del documento di identità; attestazione Isee in corso di validità,
relativa al beneficiario e il modulo di richiesta disponibile online o in tutti
gli uffici postali. Tutta la documentazione deve essere poi presentata a un
ufficio postale abilitato a rilasciare la Carta acquisti.
Se la sperimentazione andrà a buon fine l'Italia
si troverà allineata agli altri Paesi europei (tranne la Grecia) dove sono già
state adottate misure di
contrasto della povertà assoluta.
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