La Legge di Stabilità
presentata dal Governo non realizza quella svolta nella politica economica necessaria
al Paese per uscire dalla recessione e tornare a crescere. Da tempo tutti gli
osservatori indicano in una significativa riduzione delle tasse a lavoratori,
pensionati ed imprese che investono, la via principale per operare questa
svolta.
Ribadiamo che è
necessaria una nuova politica europea che liberi risorse per finanziare gli
investimenti a sostegno dell’occupazione, dell’innovazione e delle politiche
sociali.
CGIL, CISL e UIL chiedono
al Governo e al Parlamento di rifinanziare subito la cassa integrazione e di
dare certezze a tutti i lavoratori esodati. È indispensabile una decisa
modifica della Legge di Stabilità soprattutto sui seguenti capitoli:
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Meno tasse ai lavoratori e
pensionati
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Per gli interventi in
materia fiscale l’iter parlamentare di approvazione della Legge di Stabilità
deve essere l’occasione per diminuire realmente le tasse a lavoratori
dipendenti, pensionati ed imprese che creano buona occupazione. In particolare
bisogna:
- varare
un significativo aumento delle detrazioni sia per i lavoratori dipendenti che
per i pensionati; misura, questa, orientata ad una maggiore equità e al sostegno
al reddito di quelle categorie che contribuiscono a gran parte del gettito
fiscale. In tal modo, si incrementerebbe il loro potere di spesa e,
conseguentemente, aumenterebbero i consumi;
- rafforzare
e rendere strutturale la detassazione del salario di produttività che, inoltre,
va estesa anche ai lavoratori del settore pubblico in modo da porre fine ad
un’esclusione iniqua e ingiusta che colpisce milioni di lavoratori;
- correggere
gli elementi di iniquità della nuova tassazione immobiliare (TRISE) e
cancellare la prevista riduzione delle agevolazioni fiscali.
Bisogna potenziare la
lotta all’evasione fiscale attraverso la revisione del sistema di sanzioni,
definendo la natura penale del reato di evasione, con l’estensione delle misure
per il contrasto di interessi alle spese per i servizi alle persone e alle
famiglie, con il rafforzamento del ruolo degli enti locali incrociando le
banche dati e, infine, con l’intensificazione della lotta all’evasione fiscale
in chiave europea.
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Rivalutare le pensioni
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CGIL CISL e UIL ritengono
necessario rivedere e correggere gli elementi di iniquità e rigidità introdotti
dalle norme Fornero sul sistema previdenziale. È indispensabile ripristinare i
meccanismi di indicizzazione delle pensioni esistenti prima dell’entrata in vigore del DL n.
201/2011, evitando così l’erosione progressiva che i trattamenti pensionistici
hanno subito in questi anni.
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Pubblica Amministrazione ed
efficienza della spesa pubblica
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Per il settore pubblico,
anche per difendere e riqualificare l'insieme dei servizi, chiediamo al Governo
e al Parlamento di dare certezza alla stabilizzazione dei precari delle PP.AA.
e riconoscere e valorizzare, attraverso il contratto nazionale, le
professionalità dei dipendenti pubblici. Occorre liberare la contrattazione di
secondo livello al fine di distribuire gli incrementi di qualità e produttività
creati a livello decentrato, utilizzando anche le risorse provenienti da
sprechi, inefficienze e da cattiva gestione. Inaccettabile è anche la prevista
eliminazione dell’indennità di vacanza contrattuale per il 2013 e il 2014 ed il
taglio lineare operato sugli straordinari che mette a rischio l’effettiva
erogazione dei servizi. Sono questi interventi che
devono essere ritirati in quanto incidono ulteriormente su un settore già particolarmente
colpito dai tagli lineari che si sono succeduti in questi ultimi anni e che
continuano ad essere riproposti anche in questo DDL Stabilità. Penalizzante per
i dipendenti del settore pubblico è anche l’ennesima misura di rateizzazione dell’indennità
di fine rapporto che rappresenta una grave deroga alle regole di corresponsione
di quello che è salario differito
delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. CGIL, CISL e UIL ritengono
indispensabile agire per un taglio significativo della spesa pubblica improduttiva
e dei costi della politica. Dall’efficienza e dalla revisione dei livelli
istituzionali, dalla riqualificazione della spesa pubblica e dal rafforzamento
della lotta alla corruzione, dipende la qualità dei servizi per i cittadini.
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Come reperire le risorse
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Queste misure possono
essere concretamente finanziate attraverso:
- la obbligatorietà dei
costi standard per le amministrazioni centrali e locali e il superamento della frammentazione
delle attuali 30.000 centrali appaltanti, estendendo l’esperienza già
realizzata con l’istituzione della Consip;
- la
riduzione drastica del numero delle società pubbliche e degli enti inutili e la
riduzione dei componenti dei consigli di amministrazione, definendo più vaste
dimensioni ottimali per la gestione dei servizi a livello locale, anche tramite
l’utilizzo di forme associative per realizzare maggiori economie di scala, con
l’assunzione di modelli organizzativi improntati a logiche industriali;
- la
riduzione del numero di componenti degli organi elettivi ed esecutivi a tutti i
livelli di governo riducendo gli incarichi di nomina politica, fino al blocco
delle consulenze a tutti i livelli dell’amministrazione pubblica;
- la
valorizzazione del patrimonio dello Stato;
- l’armonizzazione
della tassazione delle rendite finanziarie alla media europea rispetto
all’attuale aliquota del 20%;
- la
destinazione automatica delle risorse derivanti dalla lotta all’evasione e
all’elusione fiscale, per la riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati
mediante un apposito provvedimento legislativo.
L’insieme di questi
interventi è necessario per far crescere la domanda interna, condizione
essenziale per favorire lo sviluppo del nostro sistema produttivo e dei livelli
occupazionali del Paese.
Per sostenere queste
proposte CGIL CISL e UIL hanno deciso di proclamare quattro ore di sciopero da
realizzarsi a livello territoriale.
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