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martedì 27 maggio 2014

Sciopero 4 Giugno: lettera ai colleghi

Care colleghe e cari colleghi,
vi invito a leggere con attenzione quanto segue, anche se lo troverete lungo, in quanto potrebbe sciogliere dei dubbi in merito a tale iniziativa.
Lo SCIOPERO al quale ci accingiamo a partecipare, indetto per il 4 giugno, è il PRIMO in Italia per la nostra categoria. Non si tratta infatti di uno sciopero di tutti gli aderenti al settore delle Telecomunicazioni, bensì dei Call Center Outsourcing. Questo sta ad indicare quanto ci tocchi direttamente da vicino, in quanto la nostra azienda rientra proprio in tale categoria.
Ora, a fronte della continua richiesta di informazioni, proverò a dare risposta a tutti i quesiti pervenuti in questi giorni. Tengo a precisare che tale scritto non vuole essere un convincimento all’adesione, ma un far prendere coscienza a tutti i lavoratori della decisione che verrà presa singolarmente dai lavoratori di Assist il 4 giugno, ovvero adesione o meno allo sciopero.
Partiamo da quelli che sono i MOTIVI che hanno dato vita all’agitazione unitaria da parte di SLC CGIL - FISTel CISL - Uilcom UIL.
La mancata tutela degli appalti da parte della legislazione italiana consente, sempre più spesso, da parte dei committenti del settore delle TLC di permettere gare al massimo ribasso tali da non poter nemmeno coprire i costi di quelli che sono i livelli contrattuali previsti, portando così le aziende “vincitrici” di commesse ad usufruire di tutte le possibili tipologie contrattuali che prevedano il minor tipo di tutele per il lavoratore, flessibilità eccessive, paghe ridotte, etc. Laddove poi, non si dovesse riuscire con le gare al massimo ribasso, si procede alle delocalizzazioni all’estero nei paesi emergenti dell’Unione Europea (Croazia, Bulgaria) o addirittura fuori da quest’ultima (Albania docet). Visto ciò, un’adesione massiccia di tutti i call center outbound, gioverebbe in primis alle aziende che dal canto loro avrebbero la possibilità di poter meglio reagire ad una crisi di settore che sta portando al baratro decine di aziende e migliaia di lavoratori.
Passiamo ora a quanto ci riguarda più da vicino. Nella NOSTRA AZIENDA sono presenti ben 5 categorie contrattuali (dipendenti, staff-leasing, interinali a tempo determinato, apprendisti e Collaboratori a progetto) su più livelli inquadramentali (dall’operatore al secondo livello fino alle “alte sfere”). A TUTTI e ribadisco TUTTI interessa l’adesione a tale sciopero. Interessa perché in caso di crisi, NESSUNA di tali categorie ed inquadramento professionale, potrebbe reggere l’impatto. Senza commesse stabili in Italia i lavoratori interinali non avrebbero ragione di esistere, stesso discorso valido per gli staff-leasing che, non essendo dipendenti diretti dell’azienda, potrebbero vedere interrotta la commessa tra Agenzia Interinale ed Azienda. Non è detto che TUTTI gli apprendisti vengano assunti laddove le commesse potrebbero non più essere in atto. Inoltre se le commesse outbound dovessero continuare a “fuggire” dall’Italia, un collaboratore a progetto cosa potrebbe commerciare… “aria fritta”!?! Ed infine, in un’azienda in crisi e senza un saldo attivo, un lavoratore dipendente, quale ragione di esistere avrebbe?!? Un operatore senza chiamate a chi risponderebbe?!? Un TL senza operatori, a chi farebbe da TL!?! E così via fino ai vertici. Non dobbiamo guardare troppo lontano per vedere cosa sta accadendo ad altre aziende del nostro settore. Ci basta uscire fuori da via Sannio, fare una passeggiata a piedi di pochi minuti, e trovare COLLEGHI (non competitor come vengono spesso definiti!) che si trovano in fase di ammortizzatori sociali.
Vediamo ora le MODALITA’ DI ADESIONE. In primis NON DOBBIAMO INFORMARE NESSUNO della nostra volontà di adesione e NESSUNO è in diritto di chiedercelo. Non vanno fatti giustificativi di alcun genere, né alle agenzie interinali, né all’azienda Assist, né tantomeno deve essere inserito in Keros per i lavoratori dipendenti. Tutte le aziende aderenti al settore dovranno provvedere semplicemente a non pagare una giornata di lavoro con dicitura “SCIOPERO” in quanto già informati dalle associazioni datoriali. Non sono previste sanzioni per gli aderenti, né tantomeno misure disciplinari (contestazioni). Chiunque voglia aderire dovrà farlo semplicemente non recandosi a lavoro il 4 giugno SENZA CONTATTARE NESSUNO. Per i collaboratori a progetto non necessita un avviso o altro all’azienda, semplicemente non verranno retribuite le ore.
Si ricorda inoltre che deve ritenersi antisindacale il comportamento del datore di lavoro che, in occasione di uno sciopero e per far fronte ai disagi causati dallo stesso, utilizzi soggetti che non siano suoi dipendenti e richieda, in violazione dell'art. 3, 13° comma, D. Lgs. 25/2/2000 n. 61, attività di LAVORO STRAORDINARIO al personale interinale con rapporto di lavoro part-time. (Corte d'appello Milano 9/2/2004, Pres. ed est. Mannacio, in D&L 2004, 63).
Per quanto concerne la MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI ROMA, dove sono previste adesioni da tutto lo stivale dalla Valle D’Aosta alla Sicilia, la partenza è prevista pressoché alle 7:00 del mattino e dovrebbe essere dalla vicina Almaviva. Giunti a Roma, il corteo partirà da Piazza della Repubblica, fino a giungere a Piazza SS Apostoli, dove è previsto l’intervento dal palco dei Segretari Nazionali.
Un’ultima postilla, l’incontro previsto per oggi al MISE (Ministero Sviluppo Economico) non inciderà in alcun modo sullo sciopero indetto, in quanto più sarà massiccia l’adesione e più il Governo dovrà tener conto delle nostre richieste.
Colleghe e colleghi, è giunto il nostro momento e se siete giunti a leggere fino a queste righe finali, vuol dire che in fondo tenete al NOSTRO FUTURO. A tal proposito Vi chiedo solamente di dare massima diffusione a tale evento, perché una sua non riuscita non ci permetterebbe di avanzare richieste a chi dovrà tutelare il NOSTRO LAVORO.
Certo di una Vostra adesione.
Un abbraccio
Antonio Carbone
«Lo sciopero come "diritto individuale ad esercizio collettivo" è un "dogma fondato sulla ragione".» Gino Giugni

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