Care colleghe e cari colleghi,
vi invito a leggere con attenzione quanto segue, anche
se lo troverete lungo, in quanto potrebbe sciogliere dei dubbi in merito a tale
iniziativa.
Lo SCIOPERO al quale ci accingiamo a partecipare,
indetto per il 4 giugno, è il PRIMO in Italia per la nostra categoria. Non si
tratta infatti di uno sciopero di tutti gli aderenti al settore delle
Telecomunicazioni, bensì dei Call Center Outsourcing. Questo sta ad indicare
quanto ci tocchi direttamente da vicino, in quanto la nostra azienda rientra
proprio in tale categoria.
Ora, a fronte della continua richiesta di
informazioni, proverò a dare risposta a tutti i quesiti pervenuti in questi
giorni. Tengo a precisare che tale scritto non vuole essere un convincimento
all’adesione, ma un far prendere coscienza a tutti i lavoratori della decisione
che verrà presa singolarmente dai lavoratori di Assist il 4 giugno, ovvero
adesione o meno allo sciopero.
Partiamo da quelli che sono i MOTIVI che hanno dato
vita all’agitazione unitaria da parte di SLC CGIL - FISTel CISL - Uilcom UIL.
La mancata tutela degli appalti da parte della
legislazione italiana consente, sempre più spesso, da parte dei committenti del
settore delle TLC di permettere gare al massimo ribasso tali da non poter
nemmeno coprire i costi di quelli che sono i livelli contrattuali previsti,
portando così le aziende “vincitrici” di commesse ad usufruire di tutte le
possibili tipologie contrattuali che prevedano il minor tipo di tutele per il
lavoratore, flessibilità eccessive, paghe ridotte, etc. Laddove poi, non si
dovesse riuscire con le gare al massimo ribasso, si procede alle
delocalizzazioni all’estero nei paesi emergenti dell’Unione Europea (Croazia,
Bulgaria) o addirittura fuori da quest’ultima (Albania docet). Visto ciò,
un’adesione massiccia di tutti i call center outbound, gioverebbe in primis
alle aziende che dal canto loro avrebbero la possibilità di poter meglio
reagire ad una crisi di settore che sta portando al baratro decine di aziende e
migliaia di lavoratori.
Passiamo ora a quanto ci riguarda più da vicino. Nella
NOSTRA AZIENDA sono presenti ben 5 categorie contrattuali (dipendenti, staff-leasing,
interinali a tempo determinato, apprendisti e Collaboratori a progetto) su più
livelli inquadramentali (dall’operatore al secondo livello fino alle “alte
sfere”). A TUTTI e ribadisco TUTTI interessa l’adesione a tale sciopero.
Interessa perché in caso di crisi, NESSUNA di tali categorie ed inquadramento
professionale, potrebbe reggere l’impatto. Senza commesse stabili in Italia i
lavoratori interinali non avrebbero ragione di esistere, stesso discorso valido
per gli staff-leasing che, non essendo dipendenti diretti dell’azienda,
potrebbero vedere interrotta la commessa tra Agenzia Interinale ed Azienda. Non
è detto che TUTTI gli apprendisti vengano assunti laddove le commesse
potrebbero non più essere in atto. Inoltre se le commesse outbound dovessero
continuare a “fuggire” dall’Italia, un collaboratore a progetto cosa potrebbe
commerciare… “aria fritta”!?! Ed infine, in un’azienda in crisi e senza un
saldo attivo, un lavoratore dipendente, quale ragione di esistere avrebbe?!? Un
operatore senza chiamate a chi risponderebbe?!? Un TL senza operatori, a chi
farebbe da TL!?! E così via fino ai vertici. Non dobbiamo guardare troppo lontano per
vedere cosa sta accadendo ad altre aziende del nostro settore. Ci basta uscire
fuori da via Sannio, fare una passeggiata a piedi di pochi minuti, e trovare
COLLEGHI (non competitor come vengono spesso definiti!) che si trovano in fase
di ammortizzatori sociali.
Vediamo ora le MODALITA’ DI ADESIONE. In primis NON
DOBBIAMO INFORMARE NESSUNO della nostra volontà di adesione e NESSUNO è in
diritto di chiedercelo. Non vanno fatti giustificativi di alcun genere, né alle
agenzie interinali, né all’azienda Assist, né tantomeno deve essere inserito in
Keros per i lavoratori dipendenti. Tutte le aziende aderenti al settore
dovranno provvedere semplicemente a non pagare una giornata di lavoro con
dicitura “SCIOPERO” in quanto già informati dalle associazioni datoriali. Non
sono previste sanzioni per gli aderenti, né tantomeno misure disciplinari
(contestazioni). Chiunque voglia aderire dovrà farlo semplicemente non
recandosi a lavoro il 4 giugno SENZA CONTATTARE NESSUNO. Per i collaboratori a
progetto non necessita un avviso o altro all’azienda, semplicemente non
verranno retribuite le ore.
Si
ricorda inoltre che deve ritenersi antisindacale il comportamento del datore di
lavoro che, in occasione di uno sciopero e per far fronte ai disagi causati
dallo stesso, utilizzi soggetti che non siano suoi dipendenti e richieda, in
violazione dell'art. 3, 13° comma, D. Lgs. 25/2/2000 n. 61, attività di LAVORO
STRAORDINARIO al personale interinale con rapporto di lavoro part-time. (Corte
d'appello Milano 9/2/2004, Pres. ed est. Mannacio, in D&L 2004, 63).
Per quanto concerne la MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI
ROMA, dove sono previste adesioni da tutto lo stivale dalla Valle D’Aosta alla
Sicilia, la partenza è prevista pressoché alle 7:00 del mattino e dovrebbe
essere dalla vicina Almaviva. Giunti a Roma, il corteo partirà da Piazza della
Repubblica, fino a giungere a Piazza SS Apostoli, dove è previsto l’intervento
dal palco dei Segretari Nazionali.
Un’ultima postilla, l’incontro previsto per oggi al
MISE (Ministero Sviluppo Economico) non inciderà in alcun modo sullo sciopero
indetto, in quanto più sarà massiccia l’adesione e più il Governo dovrà tener
conto delle nostre richieste.
Colleghe e colleghi, è giunto il nostro momento e se
siete giunti a leggere fino a queste righe finali, vuol dire che in fondo
tenete al NOSTRO FUTURO. A tal proposito Vi chiedo solamente di dare massima
diffusione a tale evento, perché una sua non riuscita non ci permetterebbe di
avanzare richieste a chi dovrà tutelare il NOSTRO LAVORO.
Certo di una Vostra adesione.
Un abbraccio
Antonio Carbone
«Lo sciopero come "diritto individuale ad
esercizio collettivo" è un "dogma fondato sulla ragione".» Gino
Giugni
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