L’analisi conoscitiva sui Call Center rischia di
essere ancora una volta un occasione mancata per cercare soluzioni alla grave
crisi dei Call center nel nostro Paese, lo dichiara Vito Vitale Segretario
generale della Fistel Cisl.
La crisi dei Call Center è determinata dalla
mancanza di intervento degli uffici ispettivi del Ministero del lavoro che non
sono riusciti ad evitare il dumping sui costi contrattuali, dalla mancanza di
regole sulle gare al massimo ribasso, sulle delocalizzazioni e sui cambi di
appalto.
Il lavoro della Commissione parlamentare ha
tutta l’apparenza di una minestra riscaldata che le OO.SS. si sentono ripetere
dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero del Lavoro da alcuni
anni, mentre la situazione di crisi delle Imprese si è moltiplicata in modo
esponenziale con la conseguenza di migliaia di posti di lavoro persi e
altrettanti a rischio.
Per risolvere la questione delle gare al massimo
ribasso non è sufficiente l’offerta economicamente più vantaggiosa in quanto la
professionalità dei lavoratori è costantemente sacrificata al prezzo della
commessa e la qualità del servizio è condizionata all’utilizzo di tecnologie
che contrastano con la legislazione in atto. Per la FISTel Cisl bisogna tenere
conto nelle gare al massimo ribasso dei minimi previsti dal contratto nazionale
di riferimento dei Call Center.
Sulle delocalizzazioni sono state ancora una
volta annunciate sanzioni alle Imprese che non rispettano l’art. 24 bis del
decreto legge 83 del 2012. La FISTel Cisl, aspetta dal mese di Gennaio di
conoscere pubblicamente l’elenco delle Imprese che si sono rese responsabili
della suddetta violazione, per evitare di considerarle tutte responsabili e non
avere di fatto nessun responsabile.
La Commissione parlamentare ha avuto poco
coraggio ad affrontare la problematica del cambio di appalto, sottraendosi alla
responsabilità politica sulle clausole di garanzia sociale per la continuità
occupazionale. Demandare la responsabilità a cercare soluzioni tra le parti,
consigliata dal sottosegretario Bellanova, è risultata impraticabile per
l’ostilità delle associazioni datoriali e ampiamente esplorata con esito
negativo nell’ultimo CCNL delle Telecomunicazioni.
Una parte della politica non può pensare di
continuare a fare annunci a cui puntualmente non seguono soluzioni; del tavolo
tecnico al MISE si sono perse le tracce, eppure viene continuamento evocato
nelle iniziative pubbliche.
Si continuano ad illudere i giovani con promesse
non mantenute sulle regolamentazione del settore con il fine di
strumentalizzarne la precarietà a fini politici, mentre alcune OO.SS. devono
assumersi la responsabilità per risolvere crisi complesse per l’incapacità
della politica di assicurare idonee soluzioni.
La FISTel Cisl invita il Governo a convocare le
associazioni datoriali e le OO.SS. e tentare una mediazione per arrivare ad un
avviso comune sulle clausole sociali vista l’impossibilità di risolverle per
via legislativa e convochi il tavolo tecnico al MISE per dare seguito alla discussione
avviata nel mese di dicembre 2014 sulle regole di settore.
La FISTEL Cisl ritiene scaduto il tempo del
tatticismo politico, se i lavori della Commissione conoscitiva sono
l’espressione della volontà politica si attivino i percorsi richiesti dal Sindacato,
in assenza dei quali si acutizzerà lo scontro sociale e le responsabilità
ricadranno sul Governo e le Istituzioni.
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