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venerdì 3 aprile 2015

Call Center, Vitale Cisl: proposte inefficaci dalla commissione conoscitiva della Camera.

L’analisi conoscitiva sui Call Center rischia di essere ancora una volta un occasione mancata per cercare soluzioni alla grave crisi dei Call center nel nostro Paese, lo dichiara Vito Vitale Segretario generale della Fistel Cisl.
La crisi dei Call Center è determinata dalla mancanza di intervento degli uffici ispettivi del Ministero del lavoro che non sono riusciti ad evitare il dumping sui costi contrattuali, dalla mancanza di regole sulle gare al massimo ribasso, sulle delocalizzazioni e sui cambi di appalto.

Il lavoro della Commissione parlamentare ha tutta l’apparenza di una minestra riscaldata che le OO.SS. si sentono ripetere dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero del Lavoro da alcuni anni, mentre la situazione di crisi delle Imprese si è moltiplicata in modo esponenziale con la conseguenza di migliaia di posti di lavoro persi e altrettanti a rischio.

Per risolvere la questione delle gare al massimo ribasso non è sufficiente l’offerta economicamente più vantaggiosa in quanto la professionalità dei lavoratori è costantemente sacrificata al prezzo della commessa e la qualità del servizio è condizionata all’utilizzo di tecnologie che contrastano con la legislazione in atto. Per la FISTel Cisl bisogna tenere conto nelle gare al massimo ribasso dei minimi previsti dal contratto nazionale di riferimento dei Call Center.

Sulle delocalizzazioni sono state ancora una volta annunciate sanzioni alle Imprese che non rispettano l’art. 24 bis del decreto legge 83 del 2012. La FISTel Cisl, aspetta dal mese di Gennaio di conoscere pubblicamente l’elenco delle Imprese che si sono rese responsabili della suddetta violazione, per evitare di considerarle tutte responsabili e non avere di fatto nessun responsabile.

La Commissione parlamentare ha avuto poco coraggio ad affrontare la problematica del cambio di appalto, sottraendosi alla responsabilità politica sulle clausole di garanzia sociale per la continuità occupazionale. Demandare la responsabilità a cercare soluzioni tra le parti, consigliata dal sottosegretario Bellanova, è risultata impraticabile per l’ostilità delle associazioni datoriali e ampiamente esplorata con esito negativo nell’ultimo CCNL delle Telecomunicazioni.

Una parte della politica non può pensare di continuare a fare annunci a cui puntualmente non seguono soluzioni; del tavolo tecnico al MISE si sono perse le tracce, eppure viene continuamento evocato nelle iniziative pubbliche.

Si continuano ad illudere i giovani con promesse non mantenute sulle regolamentazione del settore con il fine di strumentalizzarne la precarietà a fini politici, mentre alcune OO.SS. devono assumersi la responsabilità per risolvere crisi complesse per l’incapacità della politica di assicurare idonee soluzioni.

La FISTel Cisl invita il Governo a convocare le associazioni datoriali e le OO.SS. e tentare una mediazione per arrivare ad un avviso comune sulle clausole sociali vista l’impossibilità di risolverle per via legislativa e convochi il tavolo tecnico al MISE per dare seguito alla discussione avviata nel mese di dicembre 2014 sulle regole di settore.

La FISTEL Cisl ritiene scaduto il tempo del tatticismo politico, se i lavori della Commissione conoscitiva sono l’espressione della volontà politica si attivino i percorsi richiesti dal Sindacato, in assenza dei quali si acutizzerà lo scontro sociale e le responsabilità ricadranno sul Governo e le Istituzioni.

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