Lo scenario economico sta avendo un'evoluzione positiva.
Per l’anno in corso la crescita del Pil dovrebbe risultare superiore a quella
prevista nel Def di qualche decimo di punto percentuale. Le aspettative ed il
grado di fiducia delle imprese sono migliorate, anche per effetto del crescente
consenso che la comunità internazionale e le agenzie di rating stanno
accordando al nostro Paese, la ripresa economica sembra consolidarsi al livello
internazionale.
Tuttavia, questi
segnali non sono sufficienti a riassorbire nel breve – medio periodo i
gravi danni che 8 anni di crisi hanno inferto al sistema produttivo e al mondo
del lavoro, mettendo a dura prova l’efficacia del sistema di protezione sociale
nel rispondere adeguatamente ai bisogni dei lavoratori, dei pensionati e delle
loro famiglie.
Non mancano le insidie e i segnali di difficoltà,
rappresentati a livello internazionale dalla volatilità dei mercati asiatici e
dalla crisi della borsa cinese, nell’Eurozona dalla crisi della Grecia e, a
livello nazionale dai rischi di allargamento dell’area di povertà relativa e
dagli elevati tassi di disoccupazione, specie nella componente giovanile,
maggiori rispetto alla media europea.
Per la Cisl occorre spostare il baricentro della politica
europea dalla rigidità delle regole alla priorità
della crescita, sostenendo l’iniziativa del Governo per sfruttare tutti i
possibili margini di flessibilità che si renderanno disponibili nel processo di
convergenza verso il pareggio di bilancio, per liberare le risorse necessarie
ad attivare politiche economiche, fiscali e sociali maggiormente espansive.
L’agenda sindacale presenta due possibili strade: la gestione dell’esistente, condannando le relazioni
sindacali ad un ruolo di antagonismo in contrapposizione all’iniziativa del
Governo, o il rilancio di una stagione di riforme indirizzata alla crescita e
al cambiamento, per sostenere la crescita della produttività, per rafforzare la
competitività del sistema produttivo nello scenario globale, per introdurre un
elevato tasso di equità, di efficacia e di partecipazione dei lavoratori nel
modello economico e sociale futuro.
In questo quadro nei giorni scorsi la Cisl ha presentato
le proprie proposte per un nuovo modello contrattuale, che sottopone al
confronto con le altre organizzazioni sindacali e con le organizzazioni
imprenditoriali. Si tratta di un progetto nuovo e coraggioso che ha l’ambizione
di fare delle relazioni sindacali e della contrattazione, non solo uno
strumento di tutela del lavoro, per tornare a far crescere un’occupazione di
qualità, ma un vero e proprio volano di sviluppo economico e sociale, capace di
rilanciare la produttività e la competitività delle imprese.
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