La tanto attesa sentenza della Corte Costituzionale è uscita: le
nomine "fasulle" dei funzionari dell'Agenzia delle Entrate, portati
al ruolo di dirigenti senza un pubblico concorso, sono tutte nulle. E, perciò,
sono nulli anche gli atti da questi firmati e notificati ai contribuenti. Per
supplire alla carenza di organico dirigenziale, l'Agenzia delle Entrate,
qualche anno fa, aveva deciso di promuovere alla qualifica di dirigente ben 767
funzionari, senza prima averli sottoposti a un concorso pubblico, per come
invece prescrive la nostra Costituzione ("agli impieghi nelle pubbliche
amministrazioni si accede mediante concorso". La questione, che era stata
sollevata inizialmente dal Tar del Lazio, e aveva poi subito uno stop a causa
di una legge sanatoria del 2012. Ma su quest'ultima era forte la puzza di
incostituzionalità. Tant'è che il Consiglio di Stato aveva rinviato gli atti
alla Corte Costituzionale perché si pronunciasse in merito e decidesse, una
volta per tutte, se è vero o meno che, in Italia, anche i funzionari del
pubblico impiego (così come tutti gli altri dipendenti della pubblica
amministrazione) debbano sottostare all'obbligo del concorso per accedere ai
posti
Poiché sono state bocciate ben 767 nomine su circa 1000 dirigenti
di ruolo, ciò significa che più del 50% delle cartelle che, in tutti questi
anni, Equitalia ha notificato agli italiani, sono nulle. O meglio, del tutto
inesistenti perché firmate da soggetti che non avevano il potere per farlo e
per ricoprire tale ruolo. Insomma, questo significa che tutti gli atti che sono
stati firmati dai dirigenti (o meglio, funzionari svolgenti funzioni da
dirigenti) potrebbero essere dichiarati "inesistenti" (per mancanza
di poteri) dalla giurisprudenza. E, con essi, a cadere sarebbero anche le
relative cartelle di Equitalia che sono state notificate sulla base di tali
accertamenti.
COME SAPERE SE L'ATTO E' NULLO
Per evitare un ricorso "alla cieca" contro la cartella
esattoriale, bisogna innanzitutto verificare che la stessa abbia come
presupposto un pagamento chiesto dall'Agenzia delle Entrate e non da altre
amministrazioni. Poi bisognerebbe avere la certezza che l'atto a monte sia
stato notificato da uno dei falsi dirigenti. Tuttavia l'elenco dei dirigenti
privi di potere non è mai stato diffuso ufficialmente. Il contribuente potrebbe
tentare di superare l'ostacolo depositando una istanza di accesso agli atti
amministrativi e chiedendo di verificare la documentazione inerente alla
carriera del dirigente firmatario.
In verità, stando all'orientamento (maggioritario) che
ritiene gli atti privi di firma "inesistenti", questo non dovrebbe
essere un problema, in quanto si tratterebbe di una nullità non sanabile
neanche con il decorso dei termini. Ovviamente, però, ogni tribunale ha la sua
interpretazione.
Dipartimento legale
FISTel-CISL Campania
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